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1) Dizion. 5° Ed. .
LETTO
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pag.265


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LETTO.
Definiz: Sost. masc., che nel plur. fa talora anche Letta di gen. femm. Arnese o Mobile composto ordinariamente di un fasto di ferro o di legno, sul quale stanno il saccone, le materasse, col rimanente suo fornimento, e che serve all'uomo per dormirvi o riposarvi.
Dal lat. lectus. –
Esempio: Test. Beatr. 79: Item, a lo spedale da Trespiano, che si ne debiano comperare letta e panni per li poveri, L. V.
Esempio: Dant. Parad. 15: Ed ancor nulla Era per Francia nel letto deserta.
Esempio: Canig. Ristor. 109: Qui v'era di persone tal macello, Ch'e' corpi rimanien su per le letta.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 193: Tacitamente colla sua gente nella terra entrato, molti sopra le letta ne prese prima che s'accorgessero li nemici essere sopravvenuti.
Esempio: Mazz. Lett. 1, 12: Francesco, io non considerai mai lo stato vostro delle cento volte l'una, ch'io ho fatto poi che della vostra casa mi parti', e a cammino, e nel mio letto, e nel mio studio, quando più solitario sono stato.
Esempio: Ar. Comm. 2, 440: Fate intanto che le camere Si spazzino, e gli letti si rassettino, E le spalliere ai luoghi lor s'attacchino.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 80: E da i riposi sollevò del letto L'inferma delle membra e tarda mole.
Esempio: Forteguerr. Cap. 244: Ma si fa tardi, e presto la campana Suona a San Pietro, onde vogl'ire al letto, Dolce conforto della vita umana.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 128: Certo, dispiacerebbemi un pochetto.... quel lasciare il calduccin del letto, Quando fischia ben ben la tramontana.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 146: Ton, ton, fon, ton: i contadini balzano a sedere sul letto.
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dant. lnf. 10: E se.... Egli han quell'arte.... male appresa, Ciò mi tormenta più che questo letto.
Esempio: E Dant. Purg. 8: Or va', chè il sol non si ricorca Sette volte nel letto, che il Montone Con tutti e quattro i piè cuopre ed inforca. Che ec.
Esempio: E Dant. Purg. 10: E ciò fece li nostri passi scarsi Tanto, che pria lo scemo della luna Rigiunse al letto suo per ricorcarsi, Che ec. S.
Esempio: Cater. Lett. 4, 258: Adunque non è da dormire, mentre che abbiamo il tempo, nel letto della negligenzia.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 510: Trar del suo tetto il brando; cioè del fodero, della guaina, della vagina:... del covo ove egli dormiva, per dir così, e stava ozioso e riposava.
Definiz: § II. E per il Fusto o l'Ossatura del letto. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 46: Lo abeto.... per le altre opere di dentro nelle case, come per porte, per letti, per tavole, per panche, e per simili cose, è ottimo.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. appr.: Il faggio per altro è fragile, ma per casse è letta è utile, e si sega in asse sottilissime.
Definiz: §III. Riceve varj aggiunti, come maritale, matrimoniale, coniugale, nuziale, e poeticam. geniale; e vale Letto che serve al legittimo connubio del marito colla moglie. –
Esempio: Bocc. Filoc. 1, 3: Quivi gli animi de' più possenti impregnò (Aletto) di volontà iniqua contra il principale signore, mostrando loro come venereamente le loro matrimoniali letta avea violate.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 2: Si sente il marito e la mogliera Sempre garrir d'ingiurïosi detti; Stracciar la faccia e far livida è nera, Bagnar di pianto i genïali letti.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 46, 77: Posto avea il genïal letto fecondo In mezzo un padiglione ampio e capace.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 27: Se immacolato è questo cor, se intatte Son queste membra e 'l marital mio letto, ec.
Esempio: Dav. Tac. 1, 385: Fu celebrato lo sponsalizio con tutte le sagre cerimonie..., fatti gli agurj, la dote, il letto geniale, accesi i torchj, ec.
Esempio: Parin. Poes. 65: Un tempo Uscia d'Averno con viperei crini, Con torbid'occhi irrequïeti, e fredde, Tenaci branche, un indomabil mostro, Che ansando e anelando intorno giva Ai nuzïali letti.
Esempio: Pindem. Poes. 73: Con sua face (Imeneo) a lor già mostra Del letto genial la via tra l'ombre.
Definiz: § IV. E figuratam. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 257: Promise (Carlo V) in moglie ad Alessandro pronipote, cugino di Clemente, Margherita sua figliuola (ambedue generati fuor di letto matrimoniale), con grosse entrate.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 28: Presso il vedovo letto il veglio mesto Lacrimando s'assise.
Definiz: § V. Pur figuratam., prendesi per Matrimonio, Nozze; nelle locuzioni Figliuolo di primo, di secondo, o del primo, del secóndo, letto, che valgono Figliuolo nato dal primo o dal secondo matrimonio. –
Esempio: Magal. Lett. At. 363: Una regina, passando alle seconde nozze con principe d'inferior condizione, il rimaner ella regina.... non basta a far sì che i figliuoli del secondo letto non scadano molto è molto dalla qualità di quegli del primo.
Esempio: Crudel. Pros. 171: Tanta è la loro previdenza, che dispongono della roba fin del secondo letto.
Definiz: § VI. E per Letto pensile. –
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 7: Hanno (gli arbori) portata comodità d'assettare acconciamente i letti, massimamente nell'Indie, sospendendogli da terra un debito spazio, attaccandogli con corde di cotone tra l'uno e l'altro tirate con ventole ad altri arbori vicini, sì che stia uguale e forte.
Definiz: § VII. Letto, con un compimento denotante materia, vale Strato di quella data materia, fatto per posarvi, adagiarvi, assettarvi, farvi riposare, e simili, checchessia. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 232: Se vi fosse forte vento, deono chiudere le finestre, faccendo loro letto imprima (in prima) in su i graticci, di strame o di paglia o di loppa, e iv'entro in monticelli spartite (le mele) si dispongano.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 401: Il luogo dove il cavallo dimora, sia il giorno bene purgato e netto; ma la notte gli si faccia letto di paglia o di grosso fieno, alto infino alle sue ginocchia.
Esempio: Cellin. Pros. 143: Le dette cannelle venivano a soffiar sotto, dove era fatto un letto di carboni, i quali io avevo fatto accendere in mentre che la mia opera era loro addosso.
Esempio: Magal. Relaz. 82: Le palme nascono di seme, ponendosi i cocchi in un letto di buon terriccio.
Definiz: § VIII. Quindi Letto, parlandosi di animali, serve a denotare Quello strato di paglia, o altro strame, che si [pagina 266] mette nelle stalle sotto alle bestie, perchè vi si corichino sopra; onde Fare il letto, o Far letto, alle bestie, vale Mettere strame, paglia, o simile, nelle stalle sotto alle bestie, perchè vi si corichino; e Mutare il letto alle bestie, vale Levar tutta o parte della materia che loro ha servito di letto, per sostituirne della nuova. –
Esempio: Domen. Plin. 587: Vedesi che 'l lavoratore ha fatto male i letti sotto i bestiami.
Esempio: Trinc. Agric. 410: Si segano e si stagionano (nel mese di agosto) le felci, per far letto alle pecore, e ad altri bestiami.
Esempio: Targ. Valdin. 1, 92: Vi sono per fino dei paesi dove i sagginali si mescolano nel letto dei bestiami.
Esempio: Lastr. Agric. 2, 132: Subito che la pecora non si ciba che d'erba, bisogna moderarla nell'uso dell'acqua, e provvederla di letto più copioso.
Definiz: § IX. E parlandosi di bachi da seta, denota Gli avanzi della foglia rosa dai bachi, onde si forma come uno strato sopra il canniccio; e può servire tanto di concime, quanto di alimento agli animali delle stalle. –
Esempio: Legg. Tosc. 10, 112: Quelli che faranno bachi da seta non possano buttare i loro letti nella strada.
Esempio: Murat. Gov. Pest. 61: Hanno scritto alcuni che da i fetidi letti de' vermi da seta, la peste di Desenzano, del 1567, ed altre del Piemonte avessero origine.
Esempio: Targ. Valdin. 2, 437: Tra le immondizie che possono contaminare l'aria delle abitazioni, conviene registrare i letti dei bachi da seta ed i loro cadaveri.
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 2, 387: Ho detto che potete gettar via i letti vecchi dei vostri bachi. Rettifico l'espressione. È quello uno dei più potenti concimi, e l'agricoltore dee conservarlo gelosamente, facendolo prosciugare rapidamente, e impiegandolo poi al bisogno opportunamente. Codesti letti possono anche esser dati a mangiare agli animali, che ne sono avidi, ed ai quali riescono d'eccellente nutrimento.
Esempio: Lambr. Bach. Set. 17: Chi non ha pratica del viziarsi che fa in poche ore l'aria d'una stanza quando vi sono molti letti di bachi, non può conoscere ec.
Esempio: E Lambr. Bach. Set. 99: Indugiando (a mutarli), essi (i bachi) fuggirebbono del letto, e si spanderebbono su pe' regoli delle stoie.
Definiz: § X. E parlandosi di frutta, vale Strato di paglia, di loppa, o altro simile, su cui si mettono a maturare le frutta da inverno; onde la frase Fare il letto, o Far letto, alle frutta, che vale Stendere sotto di esse paglia o altro strame perchè maturino. –
Esempio: Pallad. Agric. 121: Alcuni furo che dissero diversi modi di serbare (le mele): cioè in vasi di terra impeciati, e inunti o imbiutati, chiuderle; ovvero su le tavole, facendo lor letto con paglia, porrete e ordinarle, e di sopra con paglia o strame coprirle.
Esempio: Alam. L. Colt. 3, 484: Quando mature son (le pere e le mele),... portale in loco Che sia privo d'umor, sia freddo e cieco. E sopra paglia o fien lor faccia il letto.
Definiz: § XI. Quindi Letto della sorba, detto poeticam. e scherzevolmente per Paglia. –
Esempio: Fag. Rim. 6, 229: Or io non vo' lasciar sì bella birba, Per riposar sul letto della sorba, O farsi anche ammazzar; quest'è più furba!
Definiz: § XII. E parlandosi delle pietanze, dicesi Quello strato, per lo più di erbe o legumi, che si sottopone nei vassoj ad alcune vivande, per servirle in tavola.
Definiz: § XIII. E parlandosi di alberi, denota il Terreno su cui posano e vegetano. –
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 89: Quelli (alberi che si trapiantano) grandi, ripiglieranno adagio l'incremento che avevano nel natio letto.
Esempio: E Soder. Tratt. Arb. 180: Gran ferite patisce il fico, il platano, e tutti quelli di ragia;... ma piuttosto cascano per quella apertura, che si secchino in sul letto.
Definiz: § XIV. Letto, vale anche Lavoro, Materia, Carpo, che serve di base, di sostegno, e simili, a checchessia, Ciò su cui checchessia posa o riposa, è fermato, e simili. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 70: Nel fondare sotto gli ordini delle colonne non fa mestiere tirare a di lungo una fossa tutta continovata ripiena di muraglia, ma è cosa conveniente fortificare prima il luogo dove tu vuoi porre le sedie ed il letto di esse colonne.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 83: Per letto delle travi, distendivi sotto o la felce erba molto alida, o carboni, o morchia più tosto con sansa.
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 86: Legata ch'ella è (la galea) in questo modo al suo letto, e messi, da sei in sei palmi, i palanchi sotto al letto..., si mettono le taglie.... dall'una e l'altra banda ne i vasi del letto verso poppa, sì come il presente essempio del letto di una galea dimostra.
Esempio: E Cresc. B. Naut. Medit. 87: Nel letto da varar le galeazze ci vanno cinque pezzi a poppa, ec.
Definiz: § XV. E figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 12: Volgi gli occhi in giue: Buon ti sarà, per alleggiar la via, Veder lo letto delle piante tue.
Definiz: § XVI. E nel linguaggio militare, vale Fusto, Cassa, su cui posano le artiglierie. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 115: E tornando a questi che fanno li carri per l'artigliarne, e che fanno li letti e le ruote a caso, or più basse, or più alte, ec.
Definiz: § XVII. Pur come Term. della Milizia, si disse Quello spazio di terreno coperto di tavoloni, o lastroni, sul quale si collocano i pezzi d'artiglieria nelle, fortezze, che pur dicevasi Piazzuola e Tavolato, e oggi Paiuolo. –
Esempio: Lorin. Fortif. 139: Volendo che l'artiglierie, quali devono stare sopra le piazze della fortezza, stiano sempre preparate..., sarà necessario procurare che le sue ruote e letto si conservino, acciocchè dall'acque ed altre ingiurie del tempo non venghino corrotte, perchè corrompendosi, non solo apporterebbe danno della spesa di trentacinque e quaranta scudi, che costa al prencipe uno di essi letti, ma ec.
Esempio: Galil. Op. II, 145: Si anderà poi scompartendo per accomodare i letti per le artiglierie, largo ciascheduno 15 braccia...; e tra l'uno e l'altro letto si lascierà uno spazio di 10 braccia per li archibusieri.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 123: I mortari grandi gettano pietre di 400 e di 600 libbre, servendo contro alle batterie, ridotti, magazzini, bastioni, ed altre opere anguste dell'inimico, rovinando le gallerie, le case, i coperti, le lavette ed i letti dell'artiglieria.
Definiz: § XVIII. Letto, è pur Term. della Pittura, e vale Preparazione, Apparecchio, Prima mano di colore; e usasi più che altro col verbo Fare. –
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 101: A colorire i visi,... ti conviene cominciare per questo modo. Abbi un poco di verdeterra, con un poco di biacca ben temperata; e a distesa danne due volte sopra il viso, sopra le mani, sopra i piè, e sopra ignudi. Ma questo cotal letto vuole essere a' visi di giovani con fresca incarnazione, temperato il letto e le incarnazioni con rossume d'uovo ec.
Definiz: § XIX. E parlandosi di panni, tele, drappi, o simile, si usò per Fondo. –
Esempio: Stat. Arf . Por. S. Mar. 84: Telette d'oro o di argento tirato o filato, con opere a griccie o camini, sfumate, o con suo letto, ec.
Definiz: § XX. Parlandosi di vino, aceto, olio, ed altri liquidi, vale Quella parte densa di essi che, separandosi, cala e rimane al fondo del vaso, e dicesi anche Feccia, Fondata, Posatura, Sedimento. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 182: Affermano gli espertissimi uomini che se presso alla festa d'Ognissanti, quando il vino di bollir cesserà, e la feccia al fondo sarà discesa, si rimuova dalla feccia grossa, e' farà nel verno un letto sottile, con quale meglio si serba.
Esempio: Mazz. Lett. 2, 3: Il bianco (il vino bianco) sosterrebbe l'aiuto; il quale sarebbe avere tre o quattro some d'uve in uno tinello, e come tossono calde, gittarvi su otto barili di questo vino e non gittarvi il fondigliuolo; e in tre dì sarebbe ottimo: e imbottarlo, e.... si berebbe. L'altre sono favole: però che con lo letto suo, ciò che si mettesse guasterebbe.
Esempio: Soder. Coltiv. 105: Bisogna non gli toccare (i vini deboli), ma lasciargli sguazzare in su quella madre o letto.
Definiz: § XXI. Si usò per Governo dato al vino con uve spicciolate; detto così perchè esse vanno al fondò, formando una specie di deposito. –
Esempio: Soder. Coltiv. 105: E pure volendolo (il vino debole) al marzo tramutare..., daraigli per suo letto, tramutato che tu l'hai, due o tre piene giumelle d'uve secche spicciolate..., perchè così fatti vini non possono stare senza letto.
Definiz: § XXII. Parlandosi di fiumi, fossi, canali, o simili, vale Fondo, Strato, su cui scorrono o posano le acque; e talvolta comprende insieme le rive e il fondo, Alveo. –
Esempio: Dant. Inf. 16: Quel fiume.... Che si chiama Acquacheta suso, avante Che si divalli giù nel basso letto,... ec.
Esempio: Guicc. Stor. 3, 468: Correva in mezzo tra l'uno e l'altro alloggiamento un rivolo di acqua corrente detto la Vernacula,... il quale come molto importante sforzandosi gl'imperiali di passare,... i Franzesi valorosamente lo difendevano, aiutati dall'avere il letto profondo con le rive alte, in modo che non si poteva passare senza molta difficultà.
Esempio: Bemb. Rim. 29: Tal voi risguardo avete a' miei lamenti, Qual rapido torrente a letto o riva.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 886: Da questo smottar delle ripe ne seguitano quelle cose che si dicono del fiume Meandro e dello Eufrate. Perchè per fendere quello un terreno debole, si muta ogni dì di letto ora in qua ed ora in là.
Esempio: Dav. Tac. 1, 64: Per le bocche e letti delle riviere, metterò nel cuore della Germania i cavalli e gli uomini riposati.
Esempio: Strozz. G. B. Madrig. 131: Senz'onda giace Nel suo letto il ruscello.
Esempio: Galil. Op. II, 108: Far il letto della fossa non a livello, secondo la linea D B, ma a schiso e pendente, secondo la linea D E.
Esempio: E Galil. Comm. ep. 1, 362: Qui comincia a farsi manifesto, come non è la pendenza del letto o fondo del canale quella che regola il movimento dell'acqua.
Esempio: Grand. Mov. Acq. 9: Per letto regolare de' fiumi s'intende qualsivoglia canale, il fondo di cui sia a un dipresso piano, senza notabili asprezze, parallelo, o inclinato che siasi, all'orizzonte: e le ripe altresì piane, perpendicolari al fondo medesimo, e tra di loro egualmente distanti.... Irregolare è il letto de' fiumi, quando gli mancano le suddette condizioni.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 62: Se del fiume altera l'onda Tenta uscir dal letto usato, Corre a questa, a quella sponda, L'affannato agricoltor.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 61: Solo in lontana valle essa d'un fiume Scopria giacente il maestoso letto, Che, secondo antichissimo costume, D'acque mai non soffria total difetto.
Esempio: Lambr. Elog. 94: Come dei gonfi torrenti, se si abbassano le acque vorticose, e rientrate nel letto non inondano e non devastano più, ma pur continuano il corso loro; così ec.
Definiz: § XXIII. Per estensione, e per lo più poeticam., Letto dicesi anche Il fondo del mare. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 205: E nel suo letto il mar senz'onda giace.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 14: Al mare usurpò il letto il fertil limo, E, rassodato, a coltivar fu buono.
Esempio: E Tass. Rim. 2, 261: Pria muteranno il corso I vaghi fiumi e i fonti, E 'l mar l'umido letto e sede i monti.... Ch'.... Io mai cangi pensiero, o voglia, o stato.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 36: La nostra terra.... circondata da un oceano, sì profondo di letto e sì interminato.
Definiz: § XXIV. Pur poeticam., per Piano del fondo di una valle, landa, o simile. –
Esempio: Dant. Inf. 14: Arrivammo ad una landa, Che dal suo letto ogni pianta rimuove.
Esempio: E Dant. Inf. 23: Appena furo i piè suoi giunti al letto Del fondo giù.
Definiz: § XXV. Da letto, aggiunto di panni, vale Da coprirne il letto; e intendesi tanto di biancheria, quanto di coperte, coltroni, tende, e altri fornimenti. –
Esempio: Rondin. F. Relaz. 47: Si cavavano tutte le robe dell'appestato, e particolarmente panni da letto e di dosso, e si abbruciavano.
Definiz: § XXVI. Letto a tre colonne, si disse per similit. e scherzevolmente La forca; e nello stesso senso si disse pure Letto di Balocchino. –
Esempio: Lipp. Malm. 3, 55: Se in questo caso alcun ribello Si scuopre, facil fia farlo prigione, Acciò sul letto poi di Balocchino Se gli faccia serrare il nottolino.
Esempio: E Lipp. Malm. 5, 44: Tu che sei così pietoso, Che pigli i ladri, acciò mastro Bastiano Sul letto a tre colonne almo riposo Dia lor del tanto lavorar di mano,... Lo stesso devi oprar, che ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 284: Il letto di balocchino. S'intende Le forche. Viene da un tale, detto Balocchino, che fu impiccato in Firenze al Canto alle Rondini per ladro di bestie, delle quali fu sensale, e si chiamò anche il Parola.
Esempio: E Not. Malm. 420: Letto a tre colonne, Cioè Le forche, le quali veramente sono tre colonne, con una stanga sopra a traverso, ed in molti luoghi sono in triangolo.
Definiz: § XXVII. Letto a vento, vale Letto formato di una tela assicurata a due grossi staggi, e sostenuto su due gambe o piedi, che si apre e serra a forma di libro. Oggi più comunemente Branda. –
Esempio: Galil. Op. IV, 762: Non altramente che veggiamo farsi da un peso assai notabile posato sopra la tela di un letto a vento.
Esempio: EGalil. Op. appr.: Egli potrà poi metter tutti questi medesimi corpi sopra un letto a vento, e veder che effetti faranno sopra la tela.
Definiz: § XXVIII. Letto bastardo, dicesi il Letto di grandezza tra quello da una e quello da due persone.
Definiz: § XXIX. Letto da riposo, trovasi per lo stesso che Lettuccio. –
Esempio: Vai Rim. 25: Stracco e sonnacchioso Per il troppo studiare, Pien di lasciami stare, Gettossi sopra un letto da riposo.
Definiz: § XXX. Letto del carro, dicesi dagli Stampatori Quella parte del torchio, sulla quale riposa e si fa scorrere il carro.
Definiz: § XXXI. Letto di Balocchino. – V. XXVI, Letto a tre colonne.
Definiz: § XXXII. Letto di giustizia, si disse in Francia il Trono dove sedeva il Re quando interveniva nel Parlamento; ed anche la Tornata del Parlamento, alla quale interveniva per deliberare intorno ai più gravi affari; e in questo secondo senso usavasi nella maniera Tenere un letto di giustizia, detto del re. –
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 1, 25: Tre giorni appresso.... il re tenne in Versaglia un letto di giustizia, fece registrare gli editti, ec.
Definiz: § XXXIII. Letto di morte, Letto dell'agonia, o simile, vale Quello ove altri giace agonizzante o morente. –
Esempio: Lambr. Elog. 191: L'unione vostra.... è nel pensiero vostro e dei vostri devoti troppo congiunta con la memoria della morte di quella santa madre, la quale vi strinse dal letto della sua agonia.
Esempio: ELambr. Elog. 223: I tempi de' Patriarchi e delle benedizioni profetiche dal letto di morte parevano ritornati.
Definiz: § XXXIV. Letto di Procuste, dicesi per similit. Qualsiasi stalo o condizione dura e difficile; ed anche Qualsiasi legge o regola angusta e tirannica. Dalla nota favola di Procuste, che coricava gli uomini sopra un letto di pena, facendo tirare i piedi a quelli che non arrivavano alla misura del letto, e tagliare il di più a quelli che l'avanzavano. –
Esempio: Menz. Poes. 2, 223: In questo di Procuste orrido letto, Chi fi sforza a giacer? Forse in rovina Andrà Parnaso senza il tuo sonetto?
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 18: Com'è possibil mai che da queste ime Cave, da questo carcere profondo, Di Pindo io m'alzi alle serene cime? Come scrivere in stil chiaro e giocondo.... Su quest'orrido letto di Procuste?
Definiz: § XXXV. Letto di rose, e in contrapposto Letto di spine, dicesi figuratam. uno Stato o Condizione, lieta e piacevole, oppure dolorosa e molesta.
Definiz: § XXXVI. Letti gemelli, chiamatisi Due letti piccoli, eguali di forma e di materia, i quali, oltre al servirsene separatamente, si possono all'occorrenza accoppiare insieme, per formare un letto solo, capace di due persone.
Definiz: § XXXVII. Letto pensile, vale Letto usato dagl'Indiani, e imitato specialmente dai marinaj, composto di corde e giunchi, od anche di stuoia o panno, che si attacca per le sue estremità, alle pareti d'uria stanza, o, in luogo aperto, a due alberi, o sopra i ponti delle navi, per dormirvi o starvi in riposo; Amaca.
Definiz: § XXXVIII. Stretta del letto, vale Quel breve spazio laterale che è tra il letto e il muro. –
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 2, 194: Monsignor di Quesnè..., trovandosi una aera nella stretta del letto del padrone, modo solito in Francia di corteggiare i grandi quando sono per coricarsi, e non essendo veduto per l'impedimento delle cortine, sentì ec.
Definiz: § XXXIX. A letto colmo, A letto pieno, posto avverbialm., dicesi de' fiumi quando l'acqua ne occupa tutto l'alveo. –
Esempio: Segner. Mann. giugn. 13, 2: La prima loro dote (di tali fiumi) è la copia: perchè non v'è riserbo, non v'è risparmio in diffonderli su'fedeli; ma si lasciau giù correre a letto colmo (qui in locuz. figur.).
Esempio: E Segner. Mann. nov. 13, 2: La pace fu paragonata ad un fiume che, sempre simile a sè, corre a letto pieno; non fu giammai paragonata ad un torrente.
Definiz: § LX. Andare a letto, Mettersi, a letto, vale Coricarsi, Distendersi nel letto. –
Esempio: Cecch. Esalt. 2, 4: Ma voi dovete Andare a letto di buon'ora. Vai Rim. 16: II giorno dell'anello, Prima che vada con la sposa a letto, Vengati il cataletto, Che tutt'a dua vi porti nell'avello ec.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 835: Molti, dopo il bagno e dopo le passate dell'aeque, si mettono a letto e procurano di sudare.
Esempio: Giust. Vers. 231: E di tacer le impose, e che di volo Andasse a letto, e lo lasciasse solo.
Definiz: § XLI. Andare a letto all'ora dei polli, ovvero come, o quando, i polli, vale Coricarsi di bonissim'ora. –
Esempio: Gell. Capr. Bott. 80: Questi frati minori hanno questo costume, di sonar sempre il mattutino in su la mezza notte, che l'uomo è a punto in sul buon del dormire: benchè a loro, che ne vanno a letto come i polli, dà e' poca noia.
Definiz: § XLII. Andare prima a letto e poi cenare, trovasi, proverbialm., per Fare innanzi quello che dee farsi dopo; Mettere innanzi quel che dee stare dopo. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 408: Voi vorresti prima Andar a letto, e poi cenare!
Definiz: § XLIII. Cadere in letto, Mettersi, in letto, vale Ammalare, Ammalarsi. –
Esempio: Segner. Pred. 13: Se voi cadete in letto, non dite: Lasciam di chiamare il medico, perch'io forse me ne rileverò senza medicina.
Esempio: E Segner. Pred. 433: Cade egli in letto, e da gran tristezza sentendosi oppresso il cuore, chiama intorno a sè tutti i nobili a lui più cari, ec.
Esempio: Targ. Relaz. Febbr. 182: Partitosi d'Arezzo apparentemente sano, ma col già concepito seminio del male, appena giunto in Firenze si messe in letto ed in pochi giorni morì.
Definiz: § XLIV. Covare il letto, dicesi comunemente per Stare a poltrire la mattina nel letto, senza dormire, e dopo aver ben dormito.
Definiz: § XLV. Entrare a letto, vale Coricarsi, Distendersi nel letto. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 142: Questa sera debbe Isotta entrare a letto collo re Marco.
Esempio: E Tav. Rit. 143: Io vi priego..... che voi entriate questa prima sera a letto collo re Marco (qui in senso disonesto).
Definiz: § XLVI. Essere in un fondo di letto, Ridursi, in un fondo di lettoTrovarsi, e simili, in un fondo di letto, vale Giacere in letto, per lunga e grave infermità, senza potersi, non che alzare, ma quasi neppure muoversi o rivoltarsi. –
Esempio: Panant. Civett. 22: Ridursi, caricato d'ogni male, In un fondo di letto allo spedale.
Definiz: § XLVII. Essere tra il letto e il tettuccio, Stare, o simili, tra il letto e il tettuccio, vale Essere malaticcio. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Visse ammalazzato più di due mesi tra 'l letto e 'l lettuccio.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 4, 614: Sciocco saria colui che persuadesse Prodico sofista e Filateta poeta, giovani gracili e malati, che per Io più per loro indisposizione si dimorarono fra il letto e il lettuccio, ad intromettersi ec.
Esempio: Nell. Iac. Forest. 1, 17: Si sente dire che stan sempre tra 'l letto e il lettuccio.
Definiz: § XLVIII. Far letto, detto del grano o delle biade, vale Cadere, Distendersi, a terra; per causa sia di burrasca, sia d'alterata vegetazione, o d'altro; Allettarsi.
Definiz: § XLIX. Far letto di checchessia, parlandosi di persona, vale, figuratam. e poeticam., Adagiarvisi, Coricarvisi, sopra. –
Esempio: Dant. Purg. 27: Ciascun di noi d'un grado fece letto.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 652: D'uno de li scaloni de la scala fece letto; cioè vi si puose suso a dormire.
Definiz: § L. Far letto della mano, o della palma, alla guancia, vale poeticam. e figuratam. Farsene sostegno, Appoggiare la guancia alla mano. –
Esempio: Dant. Purg. 7: L'altro vedete, ch'ha fatto alla guancia Della sua palma, sospirando, letto.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 163: Che à fatto.... letto; cioè che si tenea la gota in su la mano.
Esempio: Mont. Poes. 2, 117: Della manca il dosso Era letto alla guancia irta e sparuta.
Esempio: Pindem. Poes. 356: E fatto della man letto alla guancia, Pensar che ec.
Definiz: § LI. Far il letto, o un po' di letto, a checchessia o a chicchessia, vale figuratam. Adoperarsi comecchessia per agevolarne la buona riuscita, a la buona accoglienza, Procacciargli favore, Prepararne il buon esito, e simili. -
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 387: Fece prima il letto a questa novità, con farne invogliar Motezuma col motivo di fargli vedere che gran navilj s'usassero in Spagna.
Esempio: Magal. Lett. scient. 109: Fate un poco di letto a una nuova concia, con vantarla per cosa prelibata quattro giorni innanzi che la mettiate fuora, e non vi dubitate che non diventi subito la moda.
Esempio: E Magal. Lett. scient. 243: Se in un discorso, in un'orazione, vi verrà una volta il taglio di sciorinarne un aforismo, che per disgrafia mi sia scappato di bocca in tal materia alla vostra presenza, Iddio sa quanto di lontano vi farete, e quanta fatica durerete per fargli un po' di letto.
Esempio: E Magal. Lett. fam. 1, 7: Il signor Principe fece il letto ai trattati con una lettera di suo pugno.
Esempio: Pros. Fior. Lez. II, 5, XXIV: Quando occorre usare alcuna nuova o meno usata voce, sogliono gli scrittori in una certa maniera scusarsene, e con alcuni rimedj e preservativi, per così dire, temperarle e far loro in somma, come volgarmente si dice, un po' di letto.
Definiz: § LII. Fare il letto, assolutam. e figuratam., vale in più largo senso Preparare, Disporre, all'uopo checchessia. –
Esempio: Salvin. Opp. Annot. 436: Trasportato il poeta come dall'estro e furore poetico, senza attaccatura e senza fare, come si dice, il letto, passa a narrare un fatto, e poi un altro. Esempio n'è Pindaro.
Definiz: § LIII. Farsi un buon letto, vale Farsi con la propria industria o accortezza un buono stato, o simile.
Definiz: § LIV. Farsi un letto di checchessia, vale figuratam., Procacciarsi checchessia per proprio utile e conforto. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 507: O fortunato, vi siate fatto buon letto sotto.
Esempio: Magal. Lett. At. 154: Il servirsi talvolta di qualche dottrina filosofica,... per farsi un letto di consolazioni intellettuali dove la nostra infirmità si riposi, per mansuefare la fierezza delli spiriti più repugnanti alla suggezione della fede, questo, se non è necessario,... egli è almeno men biasimevole.
Definiz: § LV. Fermare, Tener fermo, Tenere, uno nel letto, detto di malattia, vale Costringerlo essa a giacere in letto: e Fermarsi in letto, vale Non uscir di letto, Non levarsi, per cagione di malattia. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 73: Aggravato nella mala disposizione fu costretto a fermarsi nel letto.
Esempio: Cas. Lett. Sor. 245: M. Giovanni Agostino.... oltra il mal degli occhi, che non è leggieri,... ha le gotte, che fra l'uno male e l'altro lo tengono nel letto, e lo fanno dolorosissimo.
Esempio: Carlett. Viagg. 1, 21: Questa febbre mi fermò nel letto, e mi messe giù di tal sorte, che, se non fosse venuto il tempo dell'imbarcarmi ancorchè ammalato, non metto in dubbio ch'io sarei morto.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 373: E perchè quel malore, per grande ch'e' si fosse, non lo teneva fermo in letto, partito che fu il nipote, egli se n'andò al luogo della cena.
Definiz: § LVI. Guardare il letto, è maniera tolta dal francese, e vale Non uscire dal letto per qualche indisposizione o malattia. –
Esempio: Segner. Lett. 25: Avea cominciato (la signora Duchessa) a levarsi, ma.... non era libera affatto a cagion di certa febbretta, che la obbligava di nuovo a guardare il letto.
Esempio: Viv. Form. Ciel. Proleg. XII: I malori del corpo.... m'ànno obbligato da due anni in qua pel più del tempo a guardar o il letto o la casa.
Esempio: Bertin. A. F. Medic. dif. 305: Arrigo Quarto.... impadronitosi.... di un certo castello in cui stava guardando il letto un gentiluomo afflitto da una pertinace quartana, volle onorarlo della sua visita.
Esempio: E Bertin. A. F. Specch. 14: L'obbligavate a guardare il letto, quando per altro e' non aveva che una semplice palpitazione di cuore.
Definiz: § LVII. Mettere a letto, vale Spogliare altri dei panni prima che vada a letto, Aiutarlo a spogliarsi e a coricarsi. –
Esempio: Magazzin. Coltiv. 84: Vuole (il governatore della casa) essere sollecito ed in piedi la mattina, e l'ultimo la sera a dormire, e tal volta levarsi ed osservare gli andamenti de' servi, che, messo a letto il padrone, si danno a mille vizj.
Esempio: Giust. Vers. 230: E acceso il lume e il foco, e dato cena E messe a letto quelle creature, Ritrovò Maso come addormentato.
Definiz: § LVIII. Mettersi a letto. – V. §§ XL e XLIII, Andare a letto, e Cadere in letto.
Definiz: § LIX. Morire nel suo, o sul suo, letto, in significato proprio, vale Morire di sua malattia, di morte naturale, in contrapposto a Morire di morte violenta: e figuratam., detto di cose, vale Non avere una cosa seguilo, esito, Cadere in dimenticanza, o simile. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 488: Quante belle orazioni e lezioni tutto giorno si sentono,... le quali, come si dice, sul suo letto si muoiono, senza che le raccolga stampa conservatrice!
Esempio: E Salvin. Disc. 2, 311: Se un tal vizio, siccome è detestato da Dio, così fosse abborrito dagli uomini, egli, per così dire, si morrebbe sul suo letto e svanirebbe tutto quanto.
Definiz: § LX. Non andare stasera, o questa sera, a letto, vale Morire ucciso in quel giorno, prima del finire di esso. –
Esempio: Bern. Orl. 59, 8: Di quindici, ch'ho conti, vi prometto, Cinque stasera non andranno a letto. Se non vien men Frusberta e Durlindana, E' non v' andran, se non vi son portati.
Definiz: § LXI. Rifare il letto. –
V. Rifare.
Definiz: § LXII. Rifare il letto ai cani. –
V. Cane, § LXVI.
Definiz: § LXIII. Ruzzolare il letto, dicesi scherzevolmente di chi è solito levarsi a ora tarda, quando, per qualche caso, siasi invece alzato a buon'ora.
Definiz: § LXIV. Gamba a letto e braccio al collo, o al petto. –
V. Gamba, § LXXXVI.